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renato d'onofrio/architetto



2010
Progetto di ampliamento, cappelle sacre, cappelle private e colombari
Cimitero Comunale di Pisticci (MT)


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Un concorso per curricula bandito dal Comune di Pisticci nel 2010, richiedeva l'ampliamento del cimitero in direzione ovest per far fronte definitivamente alla carenza di loculi e cappelle gentilizie.
E’ stato progettato un cimitero connesso a quello esistente ma dal quale prende le distanze per quanto riguarda il principio insediativo e il simbolismo sotteso. Non si è inteso progettare un cimitero come sommatoria di loculi e cappelle gentilizie ma come un tessuto costituito da strade, sepolture ed elementi in grado di corroborare il carattere dei luoghi tra loro gerarchizzati per consentirne una lettura chiara e per aiutare i fruitori ad orientarsi in esso. Loculi e cappelle gentilizie sono distribuiti tra strade, slarghi, parterre, luoghi di preghiera in un impianto aperto sul paesaggio del Cavone a sud e del Basento a nord.
Un parterre generato da cappelle gentilizie è l’elemento di connessione principale tra vecchio e nuovo cimitero; al centro di esso campeggia la “cappella della resurrezione”. A nord, in uno spazio residuale è il “giardino della memoria” che affaccia sulla valle del fiume Basento. A sud invece, una porta di acciaio e vetro consente allo sguardo di raggiungere il massiccio del Pollino oltre la valle del torrente Cavone.
Laddove è l’ingresso sud, oltre ai servizi igienici sono la “cappella della meditazione” e un monumento con fontana alla base, dedicato alle vittime dei numerosi conflitti nel mondo. A chiusura della prospettiva che da qui si allunga verso il muro ovest, è una seconda fontana.
Il progetto prevede 102 cappelle gentilizie e 15 colombari per un totale di 1.596 sepolture.
Le cappelle gentilizie, caratterizzate da porta di ingresso con sopraluce, sono tra loro tutte uguali; esse saranno distinte solo grazie al cognome della famiglia riportato sulla piattabanda al di sopra della porta. Il paramento è in pietra Apricena bisellata, i serramenti in acciaio inox cromosatinato.
Il paramento dei colombari è in pietra Apricena levigata e formante “croci” alle intersezioni tra le lapidi in marmo Bronzetto levigato. Le epigrafi sono a bassorilievo e la foto del defunto stampata su ceramica al centro della lapide. Le sepolture hanno una luce led in basso. Ogni gruppo di colombari è caratterizzato da uno zoccolo e da una pensilina in alto.
La Cappella della Resurrezione è più alta delle cappelle gentilizie, è priva di serramento e presenta un lucernario sul solaio per far entrare luce in maniera zenitale; una scultura in marmo Carrara Bianco “P” raffigurante il “lenzuolo” intende evocare la resurrezione di Cristo. In alternativa, il tema della resurrezione potrebbe essere interpretato con la installazione di una serie di fili di acciaio pendenti dal soffitto e riportanti piastrine di acciaio variamente colorate per far riverberare la luce zenitale. All'interno e all'esterno è rivestita con listelli di pietra Apricena nei colori beige, bianco, grigio chiaro (fughe a secco). Il lucernario è in policarbonato, mentre il pavimento è in marmo Carrara Bianco “P”.
La Cappella della Meditazione è un “riparo” dell'anima dove, grazie alla grande croce a giorno rivolta ad est, è possibile pregare; la croce è ottenuta con dei solchi netti sul muro in cls armato intonacato di colore bianco. La cappella è dotata di sedute per accogliere i visitatori ed è rivestita all'interno e all'esterno con listelli di pietra Apricena nei colori beige, bianco, grigio chiaro. Le sedute e il pavimento sono in pietra Apricena.
Il Giardino della Memoria, rivolto verso la valle del Basento, consente di guardare il rione Matina che giunge fino a via San Donato. Esso è caratterizzato da un parapetto con davanzale inclinato all'interno per ospitare pannelli istoriati, da un pergolato in struttura metallica con rampicante di glicine, e da pavimento in masselli di cemento vibrato nei colori bianco, grigio (diversi toni) e nero.
Il monumento alle vittime dei conflitti è caratterizzato da due grossi setti di muratura rivestiti con lastre di Apricena su cui sono epigrafati le date e i nomi dei caduti nei conflitti che avvengono nel mondo. Alla base, una fontana e una seduta, completano il monumento.
Una seconda fontana chiude la prospettiva dell'asse mediano del nuovo cimitero. In Mazzaro di Gravina e pietra Santafiora, oltre a consentire di attingere acqua, la fontana serve come punto di riferimento all'interno del nuovo cimitero.
Nei pressi della Cappella della Meditazione, i servizi igienici hanno arredi sanitari, pavimenti e rivestimenti parietali; qui è anche una piccola stazione ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Le strade sono pavimentate con masselli di cemento vibrato nei colori bianco, grigio (diversi toni) e nero. Le indicazioni toponomastiche sono riportate a pavimento su apposite lastre di Apricena con scritte a bassorilievo.
Le mura di cinta in c.a. e rivestite con lastre di cemento splittato nei colori beige (chiaro e scuro), bianco, grigio chiaro, sono alte 5,60 m. In sommità hanno la cimasa in Apricena con acquatura verso l'esterno.
Tra il cimitero esistente e il nuovo si prevede un muro in c.a. alto 7 m.
All'esterno del nuovo cimitero si prevede un piccolo parco con essenze della Macchia Mediterranea (querce, cipressi, pini, alloro, ginestre) e con staccionata lungo i bordi costituita da paletti di castagno.
Si prevede anche il consolidamento (interventi di ingegneria naturalistica) della scarpata che dalla Cappella della Meditazione digrada verso la strada provinciale detta delle “Varre”. Lungo il pendio della collina si prevedono gradoni per far attecchire meglio le piante suddette.
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