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renato d'onofrio/architetto


2011
Intervento di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (alloggi ATER nei rioni Terravecchia e Loreto)
Pisticci (MT)

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Un finanziamento della Regione Basilicata assegnato al Comune di Pisticci,  prevede il recupero di 7 alloggi nei rioni storici di Terravecchia e Loreto. Il programma si pone l'obiettivo di rivitalizzare una parte del centro storico attraverso il recupero di alloggi da assegnare a famiglie meno abbienti ed aventi diritto. Le dimensioni degli alloggi sono varie in ossequio ai parametri previsti dall'ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) di Matera.
Come in molti centri storici lucani, anche l’impianto urbano del rione Terravecchia risente degli influssi arabi testimoniati dai vicoli stretti e tortuosi, dagli slarghi “ciechi” e a “baionetta”, dalle tracce dell’antica murazione dove oggi, in particolare, sono i fabbricati che affacciano sulla valle del Basento e che si concludono con l’unica  porta urbana a nord, ancora leggibile nei pressi di palazzo De Franchi.
I due alloggi di via Franchi e via Genovesi sono del tipo duplex.
Tra via Mazzini e via Genovesi, laddove alcuni anni fa sono crollati due alloggi fatiscenti, è prevista la ricostruzione grazie ai rilievi architettonici dettagliati eseguiti prima del crollo. Qui dunque, oltre all’intervento architettonico, si mira al restauro urbanistico dell’area in quanto si ricostituiscono gli antichi rapporti tra i vuoti urbani e i fabbricati; in particolare, si ricostituisce l’unità di vicinato, una delle caratteristiche peculiari di questo antico tessuto urbano che proprio il crollo ha inficiato facendone perdere le connotazioni dimensionale e tipologica.
Tra via Boreale e via Lepanto, laddove era la casa mandamentale, i due alloggi simplex vengono recuperati in un edificio sorto sulla murazione est dell’antica cinta.
In rione Loreto, alla via Lepanto si prevede un alloggio simplex ricavato da due piccole unità immobiliari aggregate a schiera. L’alloggio è aggregato a schiera ad altri e affaccia su un’antica scala urbana che in passato conduceva nelle campagne tra i calanchi del Basento. Come in Terravecchia, qui la ricostruzione è possibile grazie al rilievo architettonico dettagliato dei fabbricati esistenti, le cui condizioni statiche consigliano di demolirli per riproporli sullo stesso sedime.
In genere il recupero degli alloggi avverrà con l'impiego dei materiali tradizionali (intonaco a base di calce, pavimenti di graniglie, serramenti interni ed esterni in legno, manti di coperture in coppi di argilla della tradizione locale, ecc.). Inoltre l'intervento mira alla conservazione degli elementi costruttivi tipici quali volte, archi di scarico, piattabande, architravi, strutture di copertura a falsi puntoni con pianelle, e tutto quanto concorre alla valorizzazione degli ambienti storici.
Gli immobili sono tinteggiati con il bianco di calce e i serramenti esterni sono di colore marrone o verde nel rispetto dei colori che caratterizzano generalmente le aree di intervento.
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