2011
Chiesa dell'abbazia Santo Antonio Abate, adeguamento liturgico
Grottole (MT)
L'abbazia
settecentesca, oggetto di un intervento di restauro, richiedeva un
intervento specifico di adeguamento liturgico del presbiterio.
Sebbene tutto all’interno, il progetto ha tenuto conto del carattere
rurale dell’abbazia e del sito, una collina isolata tra due piccole
valli coltivate a olivi e seminativi.
Impostando i fuochi liturgici secondo una prossemica “classica”,
l'ambone è stato posto a sinistra dei fedeli, la mensa al centro, la
sede a destra e la Croce astile ancora a destra ma in posizione
avanzata. Alle spalle dell’altare tridentino sette – ottocentesco, è la
nicchia del santo secondo una consuetudine ricorrente nelle chiese
votive.
Continuando una ricerca portata avanti da qualche anno, nel riprendere
il tema del "sepolcro vuoto", l'ambone consiste in una sorta di lastra
tombale in Mazzaro di Gravina con un solco informale che evoca la
Croce. A fianco è il cero pasquale su una base in acciaio inox cromo
satinato.
La mensa anche in Mazzaro, presenta una profonda cesura per separare
formalmente "l'ara sacrificale" dal "tavolo del convivio pasquale", la
prima trattata con bocciarda sottile, la seconda levigata e lucidata.
La sede del celebrante, è in Mazzaro con schienale e seduta in Faggio evaporato al naturale.
La Croce astile è in acciaio inox cromato con il Crocefisso in terracotta per onorare la tradizione dei ceramisti di Grottole.
Per quanto riguarda le pitture interne, nel solco della tradizione sono
stati scelti il colore bianco, il giallo grano e il celeste cielo,
quest’ultimo nelle cornici polilobate all'intradosso delle volte.
Infine, per quanto attiene gli altari e gli ornamenti, si è proceduto
al restauro conservativo.
Una incongrua epigrafe posticcia è stata rimossa dalla facciata per
essere collocata in sacrestia con l'obiettivo di riportare allo stato
originario il prospetto dell'abbazia.
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