2010-2012
Chiesa Santo Antonio, adeguamenti liturgico e funzionale, restauro dei decori interni, restauro dell'organo a canne
Pisticci (MT)
La
chiesa di Sant'Antonio, nell’ex convento francescano di Santa Maria
delle Grazie, sorge nel centro di Pisticci. Oltre a interpretare i
fuochi liturgici alla luce dei dettami del Concilio Ecumenico Vaticano
II, sono stati creati i piedistalli per tre sacre effigi nella navata
destra ed è stato restaurato il mobilio ligneo dell'organo a canne al
di sopra del vestibolo.
Al posto del vecchio ambone, in realtà un grande leggio di pietra, il
nuovo interpreta il "sepolcro vuoto" con una sorta di pietra tombale
posta verticalmente. L'idea portante è stata quella dell'objet trouvè
che, trovato appunto casualmente, è stato reinterpretato e adattato per
una "nuova vita". Ai due lati di questo ipotetico oggetto ritrovato,
sono state realizzate due "ali" in pietra con l'obiettivo di creare un
"luogo"inteso proprio come spazio cavo. La mensa, sostanzialmente
quella esistente, è stata interpretata ponendo anteriormente e
posteriormente due “paliotti” in pietra di Trani con motivi ornamentali
simili a quelli dei ritti esistenti.
I materiali impiegati per il leggio nei pressi della sede sono la
pietra di Trani, il Mazzaro di Gravina e cinque tubolari di acciaio
inox satinato. Sul fronte del basamento centrale è solcata la Croce.
Sono stati realizzati piedistalli in pietra di Trani per le sacre
effigi di Santa Lucia, Madonna del Sacro Monte di Viggiano e San Pio da
Pietrelcina nella navata destra della chiesa.
Durante i lavori sono stati trovati e liberati dalle vecchie pitture,
gli ornamenti pittorici di alcuni altari (navate laterali); la scoperta
più importante ha riguardato le pitture intorno al tiburio della cupola
raffiguranti scene mariane e scene della vita di Gesù.
In occasione del restauro della meccanica dell’organo a canne ad opera
di Bartolomeo Formentelli, sono stati restaurati il mobilio di
quest’ultimo sul soppalco al di sopra del vestibolo.
Il progetto ha riguardato anche l'accesso in chiesa per i diversamente
abili con la realizzazione di una rampa. I materiali impiegati sono
uguali a quelli che caratterizzano il pavimento di piazza Umberto I:
pietra di Trani e pietra lavica dell'Etna. La rampa infatti, sembra una
sorta di rialzo del pavimento esistente a cui, evidentemente, si
armonizza completamente.
I piccoli locali a servizio dell'antica chiesa, hanno fatto decidere
per la progettazione di una sacrestia che fosse anche una sorta di
elegante deposito per le numerose e pregiate suppellettili in
dotazione. I mobili sono in Faggio Evaporato con vetri di colore beige.
La libreria ha vetri acidati con le serigrafie raffiguranti le facce
della medaglia di San Benedetto. La scrivania in Faggio mordensato, sul
piano superiore coperto da vetro, presenta un “oculus” da cui si vede una croce greca generata dalla geometria del piede sottostante.
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